La Giustizia della Pietra

Roma, Anno Domini 1143

Il sole di mezzogiorno batteva sulla pietra consumata del Foro Boario, dove mercanti, pellegrini e ladri si mescolavano in un caos senza tempo. Accanto alla chiesa di Santa Maria in Cosmedin, un oggetto misterioso attirava lo sguardo dei passanti: un’antica maschera di marmo, raffigurante un volto severo, con la bocca spalancata.

La chiamavano già “Bocca della Verità”, ma nessuno sapeva davvero cosa fosse. Alcuni dicevano fosse il volto di un dio romano dimenticato, altri giuravano fosse stata una pietra sacrificale usata per evocare giustizia.

Quell’anno, Roma era scossa da un’ondata di furti e tradimenti. Il popolo, stanco di vedere i potenti sfuggire alla legge, chiese giustizia. Il priore della chiesa, Fratello Anselmo, propose un’idea audace: usare la Bocca per smascherare i bugiardi.


“Colui che mente davanti a Dio e alla pietra antica, vedrà la sua mano trattenuta dal giudizio eterno,”

proclamò alla folla……… La voce si sparse in tutta la città.

Quando Beatrice, una giovane serva accusata di aver rubato un anello d’oro alla sua padrona, fu condotta davanti alla Bocca, il popolo si accalcò. Tremante, la ragazza infilò la mano nella bocca. Una preghiera, un momento di silenzio… e nulla accadde. La mano era salva.

Qualcuno tra la folla mormorò: “È innocente.”


Poi fu il turno di Ser Ubaldo, ricco mercante noto per i suoi traffici ambigui. Rideva, sicuro di sé, mentre infilava la mano. Ma non ne uscì intera. Nessuno vide esattamente cosa successe, ma un grido squarciò l’aria, e il sangue macchiò il marmo bianco.

Da quel giorno, nessuno osò più mentire davanti alla Bocca della Verità.Fratello Anselmo, però, non rivelò mai il segreto: un monaco era nascosto dietro la maschera, armato di spada affilata, pronto a punire chi tradiva la verità.

E così, nacque la leggenda. Una leggenda che sopravvive ancora oggi, tra verità, paura… e giustizia.

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